Cinque stagioni in maglia bianconera, centrando due promozioni e una Coppa Italia di Lega Due. 184 presenze in campionato, 67 delle quali in due campionati di serie A Beko disputati a 12,1 punti e 6,7 rimbalzi di media. 22 presenze in Eurocup (15 punti e 6,5 rimbalzi di media), impreziosite da un posto nel primo quintetto della manifestazione conclusa dagli aquilotti ad un solo canestro di distanza dalla finale.

Di numeri, per descrivere la storia di Davide Pascolo all'Aquila Basket Trento, ce ne sarebbero molti altri. Ma nulla può raccontare i cinque anni passati da "Dada" a Trento, meglio della lettera che l'ala bianconera ha voluto indirizzare a Trento per salutare città, società, staff, compagni, tifosi, nel giorno dell'annuncio ufficiale del suo passaggio all'Olimpia Milano, arrivato proprio alla vigilia della Trentino Basket Cup (ticket per le due giornate qui, ticket per le semifinali del venerdì qui, ticket per le finali del sabato qui) in cui Dada, ancora una volta, potrà giocare nel "suo" PalaTrento da atleta di casa, anche se con la maglia della Nazionale Italiana. 

Nel pubblicare la sua lettera di saluto a Trento, tutta Aquila Basket ringrazia Davide Pascolo per le cinque stagioni passate assieme, augurandogli un brillante futuro. 

"Cara Trento,

Come sai non sono uno che parla molto. Stavolta però, mi sono sentito di scriverti questa lettera per provare ad esprimere le mie emozioni e i miei pensieri. Il prossimo anno infatti, andrò a giocare a Milano e lascerò Trento dopo 5 anni indimenticabili. Ne abbiamo passate tante insieme! Ma ti ricordi come ci siamo conosciuti? Cinque anni fa mentre ero in vacanza in Scozia dovevo decidere tra varie possibilità e tu sei riuscita a convincermi. All'inizio non è stato facile: era la mia prima esperienza lontano da casa e non conoscevo nessuno. A dir la verità non me l'aspettavo ma tu, Trento, mi nascondevi molte sorprese... Nascondere forse non è la parola giusta perché fin da subito mi hai fatto conoscere i compagni di squadra, l'allenatore col preparatore e coi vice, lo staff medico e tutta la società; insomma, mi hai regalato una grande famiglia che mi ha aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Nel corso delle stagioni sono cambiati alcuni componenti, ma siamo sempre rimasti una grande famiglia e questa è sempre stata la nostra arma in più. 
Poi, Trento, non ti sei limitata a questo: grazie a te ho conosciuto tante persone, tanti amici, amici veri, ed Elena la mia ragazza.
Un'altra sorpresa che mi nascondevi riguardava i trentini. All'inizio sembrano freddi, un po' orsi come noi friulani, ma è solo apparenza. Difatti, quando si affezionano trasmettono tutto il loro affetto ed attaccamento, con gran semplicità e gesti veri senza essere eclatanti...
Oltre a tutto ciò mi hai regalato tanti successi e soddisfazioni, qualche delusione, molte avventure, poca neve (eh sì me ne aspettavo di più), alcune partite accademiche a dadi, ma soprattutto tante emozioni ed insegnamenti.
Quindi Trento volevo ringraziarti per tutto questo e dirti che per me sei come una seconda casa (lo so che sei orgogliosa e che vorresti essere sempre prima, ma sono pur sempre un fûrlan!)... Mi è stato detto che mi hai accolto da pulcino e che me ne vado da aquilotto e so che anche tu vuoi che io continui a volare...

Mandi,

Dada"

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