Manca poco meno di un mese all’inizio del campionato e in questi giorni i giocatori si stanno allenando per una stagione che si preannuncia impegnativa. Ma non sono solo i ragazzi di coach Buscaglia a preparare la stagione prossima: infatti, sul parquet del PalaTrento, insieme a Forray e compagni, scenderanno anche le  associazioni del progetto no profit della Dolomiti Energia Trentino e non solo metaforicamente. Infatti sulle maglie ufficiali da gioco sarà presente anche quest’anno il logo di AIL Trentino, l’Associazione italiana per la lotta contro le leucemie-linfomi e mieloma, di cui Aquila Basket è testimonial ufficiale. Il logo di AIL Trentino presenta due persone sane che sostengono la persona malata che è raffigurata in rosso perché AIL è impegnata nella lotta contro malattie che colpiscono il sangue.

L’impegno verso gli altri, con obiettivi e modalità differenti, è un valore condiviso da tutte le Associazioni coinvolte nel progetto no profit, che ieri sera, presso la sede di via Fogazzaro, si sono ritrovate per iniziare a ragionare sulle iniziative di solidarietà che come negli anni scorsi, vedranno coinvolti i giocatori della prima squadra oppure il settore giovanile bianconero: attraverso questi momenti la Dolomiti Energia Trentino vuole declinare insieme alle Associazioni i valori dello sport con quelli dell’impegno nel sociale e della solidarietà e vuole farlo in modo serio e concreto. L’anno scorso sono state dodici le Associazioni che hanno fatto rete con Dolomiti Energia Trentino in questo progetto: (ABIO, AIDO, AIL Trentino, ANFFAS, APPM, CTS, Coop. Punto d’Incontro, Fondazione Trentina per l’Autismo, LILT, Coop. La Rete, Coop. Samuele, Un Sogno per Vincere): da quest’anno saranno tre in più per arrivare al numero di quindici, tante quante sono le partite di campionato in cui le Associazioni saranno presenti. La prima nuova associazione ad aver aderito con grande entusiasmo al progetto è l’SOS Villaggio del Fanciullo, Cooperativa di solidarietà sociale che opera a Trento dal 1963 su mandato dei Servizi sociali territoriali e del Tribunale per i Minorenni, accogliendo all'interno di piccole comunità residenziali bambini/ragazzi i cui genitori sono temporaneamente impossibilitati ad esercitare pienamente la funzione genitoriale. Nel corso degli anni il Villaggio SOS ha ospitato 397 bambine e bambini; attualmente i bambini e ragazzi accolti sono 62 di età compresa tra i 6 e i 20 anni e provengono dall’interno territorio provinciale . Il Villaggio lavora in stretta collaborazione con il Servizio sociale territoriale, con i Servizi sanitari e con la scuola. Un tema sempre centrale nelle attività di progettazione e negli interventi che ne conseguono è quello relativo alla famiglia di origine. La cura dei legami con i genitori naturali è un obiettivo primario del progetto di accompagnamento del bambino o ragazzo. Gli educatori sostengono e promuovono la relazione del minore accolto con i suoi genitori accompagnando e curando i momenti di visita programmati presso il Villaggio, informando i genitori sugli aspetti più significativi della quotidianità del bambino e confrontandosi con loro e aiutando il bambino a prendere consapevolezza del proprio percorso familiare e personale, tenendo sempre presenti i genitori e sostenendo le parti “buone” che questi portano nella relazione con lui.   Accanto all’accoglienza residenziale in comunità il Villaggio offre anche un’accoglienza in forma diurna e mette a disposizione un progetto di accoglienza e sostegno a mamme con i loro figli.

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