Spirito di adattamento, capacità di trovare un'opportunità anche nei momenti difficili: e soprattutto, grande, enorme passione. Il settore giovanile della Dolomiti Energia Trentino non si ferma di fronte alle difficoltà di questo periodo incerto: il lavoro, gli allenamenti e il basket proseguono. 

Se in palestra non ci si può più trovare, allora, ecco che si trovano nuove soluzioni: attività ridotta rispetto al normale, certo, ma nei campi all'aperto dell'Arcivescovile i sette gruppi giovanili bianconeri dagli Under 18 agli Under 13 e qualche centro minibasket cittadino stanno trovando spazio per tenere viva la fiamma della passione e dell'entusiasmo dei tanti giovani cestisti che gravitano nel mondo Aquila Basket. 

Massimo rispetto delle regole, delle distanze e delle buone condotte per evitare rischi sanitari, e allo stesso tempo massimo impegno per avere tutto ciò che serve per giocare, divertirsi e crescere; e perché no, trovare una via di uscita alle lunghe giornate passate a casa tra lezioni a distanza e pomeriggi in solitudine. 

"Riusciamo a garantire tre appuntamenti settimanali ad ogni gruppo - commenta il responsabile del settore giovanile aquilotto Marco Albanesi -, allenamenti da un'ora in cui i ragazzi vengono divisi in gruppetti da massimo quattro elementi. E siamo attivi dal lunedì fino al sabato pomeriggio. Il lavoro è organizzato a stazioni, in modo che tutti all'interno dell'allenamento abbiano modo di alternare una parte di attività fisica e atletica, una di fondamentali nel palleggio, e una di tiro e di soluzioni al ferro. Possiamo contare su un campo centrale utilizzato specialmente dai ragazzi più grandi, ma abbiamo disposto altri due canestri negli spazi a nostra disposizione e sfruttiamo anche la pista di atletica: abbiamo tanto spazio, il ché ci permette di poter dare modo di allenarsi a tutti i nostri gruppi"

Un'attività che sta dando i suoi frutti, non solo a livello cestistico: "I ragazzi sono davvero molto contenti di poter partecipare a questi appuntamenti, e molto felici sono anche le famiglie, perché offriamo un servizio importante e di qualità tenendo i giovani all'aria aperta in sicurezza, staccandoli anche da una quotidianità che in questo periodo di pandemia spesso mette i giovani di fronte a noia e apatia. Qui tornano a vivere il clima della squadra, a relazionarsi, e a giocare al loro sport: sono tutti molto motivati e molto partecipi. Il nostro obiettivo in questa fase chiaramente non può e non deve essere quello di curare ossessivamente la parte tecnica, ma di essere un punto di riferimento affidabile e sicuro per la comunità cittadina. Speriamo di poter tornare ad allenarci in palestra il prima possibile, ma andremo avanti così finché non cambieranno le regole o finché le condizioni climatiche ce lo permetteranno: i ragazzi tengono duro anche al freddo con il sorriso..."

 

L'intervista | Nicola Brienza
Da lunedì al via il progetto di responsabilità sociale "One Team"