Otto stagioni di crescita, grandi risultati, percorsi condivisi: lo storico reponsabile del settore giovanile Alessio Marchini lascia l'Aquila Basket dopo un lungo cammino cominciato nel 2011 e che ha visto i bianconeri diventare, anche grazie al lavoro del coach ligure, una delle realtà giovanili più affermate nel panorama nazionale.


ALESSIO MARCHINI: «Sono arrivato a Trento il 27 dicembre 2011, e subito ho avuto la sensazione di trovarmi nel posto giusto per lavorare e per vivere: la squadra "senior" era in B1 ma c'era già la percezione di essere in una società di livello superiore. Dopo qualche settimana Luigi Longhi divenne Presidente in sostituzione di Giovanni Zobele, ne approfitto per salutare entrambi. Pur occupandomi "solo" di settore giovanile, un cambiamento rispetto alle mie esperienze fino ad allora, ho avuto le idee chiare sul fatto che qui si potesse avviare un certo tipo di percorso. A quasi otto anni di distanza, posso dire che non mi ero sbagliato. 

Ho vissuto qui otto stagioni fantastiche, in cui siamo cresciuti a vista d'occhio seguendo in parallelo la prima squadra che in tre anni ha ottenuto due promozioni e poi ha vissuto tanti successi in Serie A e in EuroCup. Il contesto, in cui inserisco anche il grande lavoro della società, è  stato ideale per continuare ad evolverci e a crescere di anno in anno: con i nostri gruppi Under 19 (poi diventata U18 ) e U16 siamo arrivati in totale sei volte alle Finali Nazionali, la prima volta nel 2014 dopo aver battuto la Virtus Siena in una partita incredibile. Una bellissima sensazione e un grande traguardo. Porto nel cuore anche il secondo posto assoluto del 2017, bello perché ottenuto con una squadra capace di arrivare dove nessuno avrebbe immaginato superando tanti ostacoli durante la stagione. E non posso non citare la NextGen Cup vinta quest'anno: un'emozione fortissima e un giusto riconoscimento per tutto il club. 

Voglio ringraziare la società nella persona di Salvatore Trainotti che mi ha concesso questa opportunità, supportandomi nel mio lavoro e con cui ho avuto sempre un rapporto schietto e  diretto. Non posso dimenticare i tanti allenatori con cui ho lavorato in questi anni, troppi per citarli tutti. Ricordo tra i tanti Nenad Jakovljevic, Thomas Minati, Claudio March, Beppe Lucente, Niccolò Gilmozzi, fino ad arrivare a Tomas Ress senza dimenticare il minibasket con Gully e Alessio e il mio dirigente di questi ultimi due anni, Marco Dell'Uomo.

Un abbraccio fortissimo va a Matteo Tovazzi, con cui ho condiviso praticamente tutto il mio cammino a Trento e con cui abbiamo programmato tutte le stagioni del Settore Giovanile. Un ringraziamento anche allo staff della prima squadra, da Maurizio Buscaglia passando per Vincenzo Cavazzana, Davide Dusmet che dopo essere stato mio vice sono orgoglioso di vedere nello staff della Serie A, Lele Molin, Christian Verona e Frank Jachemet.

A Trento sono stato davvero bene e qui io e la mia famiglia lasciamo un pezzo di cuore. Una ventina di ragazzi passati per questo settore giovanile ora giocano fra Serie B e A2, in contesti di alto livello: è una soddisfazione e un orgoglio il fatto che con loro come con tanti altri ho ancora un rapporto umano e di fiducia che è andato oltre a quello strettamente tecnico dell'allenatore. Di questi otto anni mi porto via questo e i tantissimi piccoli momenti di quotidianità e di lavoro che mi hanno fatto crescere anche umanamente».

La stagione del settore giovanile: il bilancio di Marchini
Il saluto della città a Maurizio Buscaglia