Riflettori di Rai Sport2 al Pala Credito di Romagna per la decima giornata di Legadue-Eurobet: luci su Le Gamberi Foods Forlì -Upea Capo d’Orlando.

Un match tra squadre alla ricerca di identità e dimensione, per capire se dietro l’angolo ci può essere qualche ambizione in più (play off) o no; e soprattutto una gara che respira attorno a sé l’atmosfera l’atmosfera delle partite speciali , quelle che attraggono la platea degli appassionati perché trasmettono adrenalina ed emotività superiori. Facile immaginare, il solito grande pubblico al Pala Credito (quest’anno 1920 abbonati) ed anche davanti agli schermi di Rai Sport2, con Franco Lauro, dopo averlo fatto per una vita quando giocava, che si troverà per la prima volta a commentare il Poz da allenatore, insieme a coach Michelini.

IL PUNTO – Una sfida tra squadre che cercano la loro reale dimensione, dicevamo. Forlì in trasferta ha una media play off con 3 vittorie in 5 gare (a Veroli, Barcellona e Trieste) ma in casa ha scialacquato tutto con uno 0/3 sin qui (Pistoia, Scafati e Jesi): obiettivo numero uno, quindi espugnare il PalaCredito e vedere se la crescita di squadra può essere proporzionale alla crescita delle ambizioni. Nell’ultima giornata, Le Gamberi Foods è caduta a Casale, trovando un Malaventura (sempre ispiratissimo contro Forlì) che ha fatto il Green della situazione, facendo quindi avvertire meno alla Novipiù l’assenza del bomber del campionato, ora l’attenzione però è tutta su questa gara che vede il ritorno della squadra di Dell’Agnello davanti al suo pubblico dall’ultima volta che fu in occasione del ko con Jesi (anche quella volta in diretta Rai Sport). Dall’altra parte, anche l’Upea sta cercando di capire cosa fare da grande. Intanto, però qualcosa sta cambiando: con l’arrivo di Pozzecco in sostituzione di Bernardi, sicuramente è stato messo un argine alla deriva, l’ambiente si è rasserenato e ricaricato: dopo le prime 6 sconfitte di fila, sono arrivate 2 vittorie in tre gare: a Jesi, al debutto di Poz e domenica con Brescia, la più netta e convincente, 97-72 con un trio sopra gli altri: Young a quota 28, George a 21 punti e 7 rimbalzi e Battle, vero motore di tutto, a 20 punti e soprattutto 11 assist, high stagionale di Legadue): l’unico ko è stato con Trento, la domenica prima, sempre al PalaFantozzi, ma di misura, 80-82. Ora, la stessa Capo d’Orlando vuole provare a guardare oltre e capire se ci può stare qualche sogno in più.

LE ULTIME DAI CAMPI – Nicola Natali sta pienamente recuperando dopo l'infortunio alla caviglia sinistra che lo ha tenuto fuori dalla squadra che è scesa in campo a Casale Monferrato e contro Capo d'Orlando dovrebbe essere regolarmente in campo. Per il resto tutto tranquillo in casa Le Gamberi Foods. In casa Orlandina, coach Pozzecco a Forlì avrà a disposizione l'intero organico. In panchina infatti, così come successo domenica scorsa, andrà anche Marco Passera. Probabilmente però il play dell'Orlandina sarà preservato per non forzare il suo recupero.

LE PAROLE DELLA VIGILIA - Sul fronte forlivese ecco il Dell’Agnello pensiero: “Mi fa piacere trovare in panchina un avversario come Gianmarco Pozzecco che è uno dei personaggi più positivi che la pallacanestro italiana abbia mai avuto. Sono contento del suo approdo in panchina anche perché è stata una delle poche occasioni recenti nelle quali il basket si è fatto una pubblicità positiva. E' allenatore da poco e facendo questa scelta credo che abbia smentito tutti coloro, ed erano tanti, che non credevano che avrebbe mai allenato. Alla sua squadra ha già comunque portato energia, fiducia ed entusiasmo e questo non è poco, credetemi. Non c'è una regola certa sul fatto che possano essere allenatori personaggi che non hanno mai giocato ad alto livello o ex giocatori. Ci sono grandi allenatori che non hanno mai giocato a certi livelli come Bianchini, Messina o Pianigiani, ed invece ci sono ex ottimi o grandi giocatori che invece hanno fatto fortuna in panchina. Al giocatore che fa l'allenatore spesso manca quell'esperienza fatta di formazione che si fa a livello di settore giovanile o di assistentato, però è anche vero che un giocatore di alto livello ha avuto rapporti con i suoi compagni per una vita e quindi senza volerlo è stato attento osservatore di un clinic che andava in onda ogni giorno. Senza poi contare l'esperienza in spogliatoio, qualcosa che nessun corso ti potrà mai insegnare e trasmettere”. A che punto sono i lavori di Forlì? .” La mia squadra, partita dopo partita, sta diventando sempre più quadrata e solida ed a breve confido di poter eliminare quelle pause che in tre-quattro minuti rischiano di farci buttare via tutto quello che di buono abbiamo fatto in 25 o 30 minuti. E le ultime due trasferte, la prima a Trieste e la seconda a Casale mi hanno confermato che queste pause stanno diventando sempre più brevi e sempre meno”. Che partita sarà contro Capo d’Orlando?

Contro Capo d'Orlando, una squadra che corre e tira spesso dopo pochi secondi dovremo cercare di lavorare per arginare questa loro caratteristica. Lo dobbiamo fare per vincere la partita, per noi stessi ma soprattutto per toglierci finalmente la soddisfazione di vincere in casa di fronte al nostro pubblico”. Espugnare il PalaCredito un imperativo…”Al PalaCredito non abbiamo mai vinto? Dovremo essere bravi a trasformare questo fatto da una pressione ad uno stimolo ed una carica aggiuntiva. Un fatto è certo, non dovremo farci prendere dall'ansia, ma essere concentrati e dimostrare con i fatti che tutti noi vogliamo conquistare questa nostra prima vittoria casalinga”.

Ed ecco il punto di capitan Borsato:Siamo un po' indietro, diciamo che siamo circa a metà. Abbiamo appreso le regole del nostro sistema, ce le ricordiamo ma fatichiamo sempre a metterle in pratica. Quindi ciò vuole dire che come chimica non siamo dove vorremmo essere. Ma ci arriveremo, ne sono certo e già si vedono i miglioramenti..

Siamo convinti di poter lottare per un posto nei playoff. Ogni squadra gioca per vincere, ovvio, noi siamo partiti un po' ad alti e bassi, ma sicuramente questo non sarà il trend di tutta la nostra stagione.”

Che effetto ti fa vedere il Poz allenare? “Che il tempo passa, è la prima cosa che mi viene da dire, poi dico anche che mi fa molto piacere, sia per il nostro movimento che riacquista un personaggio unico e molto positivo, sia per lui che dopo aver smesso di giocare è arrivato a questo passo non immediatamente, ma dopo i giusti tempi di evoluzione. Non so che tipo di allenatore sia, ma so per certo che sarà carismatico e trascinante per i suoi.Capo d'Orlando è una squadra di talento che da quello che ho visto non mi pare abbia giochi troppo impostati. Giocano a ritmi molto alti senza pensare troppo, usano molto il pick and roll e poi creano leggendo come si comporta la difesa. Una sorta di basket champagne, divertente e coinvolgente. Un sms per Poletti… ?Dove andiamo dopo a cena? Oppure gli potrei scrivere di non ascoltare troppo il pubblico se ti fischia, di divertirci a giocare e se vince di non presentarsi al ristorante.

Più difficile battere l’Upea o espugnare il PalaCredito? ”Molto più difficile battere l'Upea!”

Infine ecco Terrence Roderick a ruota libera: “A parte Mathis che ho già incontrato quando giocavo a Rimini, non conosco nessuno degli americani di Capo d'Orlando anche se li ricordo per averli affrontati qui a Forlì in una gara di precampionato e posso dire che Young, Battle e George sono sicuramente buoni giocatori. Questo è un campionato molto difficile ed equilibrato dove due vittorie ti possono portare ai vertici della classifica, così come due sconfitte ti possono far precipitare nelle posizioni di coda. E' un torneo che si deve ancora assestare, a parte Pistoia che è una squadra forte e che credo potrà continuare su questo livello, mentre per definire in modo completo le altre è ancora troppo presto, meglio riparlarne fra sei-sette partite. Noi abbiamo alti e bassi? E' vero, stiamo lavorando per eliminarli e piano piano stiamo migliorando. Credo siano dovuti al fatto che, a parte me, Natali e Borsato, siamo una squadra del tutto nuova rispetto a quella dell'anno scorso, con in più anche un allenatore ed un sistema di gioco nuovi. Ma ci stiamo allenando bene e presto questi cali scompariranno e Forlì potrà lottare per un posto nei playoff”.

In casa Orlandina inevitabilmente palla e parola a coach Pozzecco che parla da Poz ma anche quasi già da allenatore consumato: Bilancio delle prime tre giornate da coach? “Il bilancio è estremamente positivo. Dall'0% di vittorie passare al 66.6% penso che sia evidente quello che i ragazzi stanno facendo. I meriti sono dei ragazzi. Hanno giocato tre buonissime partite contro tre squadre forti, sia in trasferta a Jesi sia contro Trento e Brescia al PalaFatozzi. Direi che in queste tre partite abbiamo visto una buonissima Orlandina. Sono convinto che abbiamo difeso bene ed è molto importante. Abbiamo individuato quali sono le nostre caratteristiche e giocheremo su quello.” La cosa più difficile e quella più facile rispetto a quello che ti aspettavi?“La cosa più facile è allenare dopo che si è vinto e la cosa più difficile è allenare dopo che si è perso. Una cosa difficile era far capire ai ragazzi che sono dei giocatori di pallacanestro di buonissimo livello, molto più alto di quanto pensassero.”In cosa credi che la quadra stia crescendo e rispondendo alle tue aspettative? In cosa vuoi che migliori ancora? “Abbiamo perfezionato qualcosa, sia in attacco che in difesa, stiamo lavorando bene. C’è il gruppo giusto. C’è una sorta di positività da parte di tutti. Nel mondo dello sport si è condizionati dal risultato, ma la cosa importante per noi è mantenere un certo clima, una certa mentalità, mantenere alto il nome di Capo d’Orlando. Continuare la crescita di ogni singolo giocatore. Secondo me Otis George è un giocatore da Eurolega. Mi dispiace per Capo d’Orlando ma se le sue prestazioni continueranno ad essere queste sarà molto difficile poterlo firmare l’anno prossimo. Capo d’Orlando è un posto meraviglioso dove la gente vive le soddisfazioni di ogni giocatore, orgogliosi di aver regalato alla pallacanestro italiana elementi come McIntyre, Wallace, Diener, Meo Sacchetti. Otis è uno di quei giocatori che in campo aiuta molto i propri compagni, diventa decisamente utile per loro. Nello spogliatoio ho scritto ai miei ragazzi che da Capo d'Orlando devono cercare di raggiungere i loro sogni. Per Young e Battle è tornare in NBA. Siamo qui per questo e per fare in modo che Benevelli diventi il nuovo Galanda e che Poletti ci dia subito grandi soddisfazioni soprattutto questo venerdì, nella partita contro Forlì.” Che idea ti stai facendo di questo campionato? Quale obiettivo alla vostra portata? “Si può vincere e perdere con tutti. È molto importante affrontare ogni partita con la mentalità giusta. Si può perdere in casa e si può vincere in trasferta. Non ci sono mai risultati scontati. Mi ha sorpreso, positivamente, il fatto di aver vinto in maniera consistente, cosa che in questo campionato succede raramente. Penso che l’equilibrio sia predominante e non esiste il fattore campo così influente. Il nostro primo obbiettivo è fare bene.” A Forlì, in panchina un altro ex grande giocatore, Sandro Dell’Agnello, che partita prevedi. “Forlì è una squadra che ha due ottimi stranieri.. E' allenata bene. Considerando il momento di crisi, budget ridotti, quindi, come molte società, ha puntato di più sul quintetto che sulla panchina anche se da questo punto di vista Forlì è un po’ più lunga. Sandro è un ex giocatore come me quindi vede la pallacanestro in un certo modo. Sino adesso in casa non hanno mai vinto e questo non è un fattore positivo per noi. È uno stimolo in più però, per regalare altre soddisfazioni ai nostri tifosi. Dobbiamo far bene, cercando di limitarli in modo da non farli esprimere, ma per prima cosa dobbiamo guardare a quello che riusciremo a fare noi”.”

Sarà una gara importante anche per Alex Young, tra i migliori di questa Orlandina, alla ricerca di conferme nella sua prima stagione in Italia. Cosa pensi di questo campionato?“È un campionato molto competitivo. Ci sono buoni giocatori ed allenatori molto esperti.” Com’è il Pozzecco allenatore? “Il Poz è pieno di energia e molto caloroso. È un vero punto di riferimento che conosce bene questo sport e sa come motivarti.” Come sta crescendo la squadra?“Ultimamente abbiamo giocato molto meglio come squadra. L’hanno dimostrato le ultime partite. Ci stiamo abituando a stare insieme, conoscendo i nostri punti di debolezza e di forza.”Conosci i due americani di Forlì?“Bo Spencer è un mio amico. Ci siamo incontrati la scorsa estate a Las Vegas. È un ottimo giocatore con punti facile tra le mani che sa anche essere molto forte sotto canestro in difesa. Roderick è un atleta puro che può metterti in difficoltà in transizione con la sua rapidità.”

Infine, parola all’ex di turno Mitchell Poletti Che effetto fa ritornare a Forlì? “Assolutamente positivo. A Forlì ho trascorso due anni e mezzo bellissimi, alternati da alcune delusioni, ma quello che mi è rimasto sono i bei ricordi che ho vissuto con i compagni di squadra e gli amici che ho trovato. Sono molto contento di tornarci.” Che ne pensi della squadra che Forlì ha costruito quest’anno? “Forlì, secondo me, ha costruito una buona squadra. Continua a fare buone cose nonostante pare che il budget sia ridotto, ma ha giocatori validi che hanno una buona chimica e questo è dimostrato anche dalle tre vittorie che hanno ottenuto in trasferta.”Cos’è cambiato con l’arrivo del Poz? “Ha portato entusiasmo e fiducia che, purtroppo, avevamo un po’ perso con la serie di sconfitte subite con Bernardi. Il cambiamento in questo è stato positivo. Siamo migliorati nella difesa e cerchiamo di giocare al massimo delle nostre possibilità. Abbiamo vinto due partite su tre, di cui una in trasferta, e adesso abbiamo bisogno di continuità”

CURIOSANDO - Tra i tanti temi dai sapori forti della gara, la sfida quasi inedita tra il Poz e una delle platee più calde e numerose del basket italiano, quella di Forlì: in realtà, il Poz e Forlì, si sono incrociati solo due volte, ed entrambe le volte vinse il neo coach. Nella stagione 96/97, con la sua Varese, vincendo entrambi gli scontri. Ma se al ritorno, in Lombardia, non ci fu mai partita (91-57 il finale), a Forlì accadde di tutto: avanti di 12 a 3’ dalla fine, i forlivesi riuscirono a perdere la partita con la Cagiva che, con un parziale di 0-17, riuscì a spuntarla nel finale. L’anno prima, campionato 1995/96, Gianmarco saltò entrambi i faccia a faccia. Un altro incrocio fu nell’agosto del 1998, quando il Palafiera ospitò un quadrangolare tra Imola, Panathinakos, Varese e la vecchia Libertas. Anche in questo caso, Pozzecco sfidò Forlì, avendo la meglio solo dopo un supplementare.

Duello in panchina reso ancora più avvincente e vibrante, perché metterà di fronte due grandi ex giocatori: Sandro Dell’Agnello ha abbracciato prima la nuova carriera ed è già lanciato anche in questo, ma lui e il Poz si sono scontrati anche quando erano giocatori: ben 10 volte, ed inevitabile situazione di parità tra due che non vorrebbero mai perdere. Inoltre, c’è una cosa che hanno in comune ma al tempo stesso li separa:: Dell’Agnello è livo nese nato nella Pallacanestro Livorno con cui ha debuttato in serie A nell’81, il Poz ha giocato nell’altra grande, acerrima rivale cittadina, nella stagione ‘93/94, la Libertas, quando era sponsorizzata Baker

Tra gli amarcord della gara, anche l’incorcio tra Cedro Galli (attuale vice di Dell’Agnello) e lo stesso Poz che insieme hanno condiviso dal 1994 al 2000 l’esperienza di Varese, ricca di aneddoti finiti sulla stampa in questi giorni: Cedro era il vice, ma nel ’99, dopo lo scudetto e la partenza di Recalcati, divenne il capo allenatore del Poz e anche se le cose non andarono benissimo, tra i due è rimasto un grandissimo affetto. Poi, il ritorno di Mitchell Poletti, che a Forlì ha vissuto l’approdo in Legadue dalla DNA, la miracolosa salvezza di due anni, la operazione dello scorso anno e poi il ritorno pochi mesi dopo, ma la seguente retrocessione che stavolta Forì non fu capace di evitare, ha reso il rapporto tormentato di alti e bassi come si fa in realtà tra due amanti veri.

GLI ARBITRI - .”Nicola Ranaudo, nato a Roma il 5 settembre 1975 e residente Milano, 46 presenze, professione architetto; Nicola Beneduce di Caserta, nato il 20 dicembre 1973, 86 presenze, professione ingegnere; Enrico Boscolo di Chioggia, nato il 16 marzo 1978, 6 presenze, professione dipendente azienda di navigazione

DOVE SI GIOCA – PalaCreditodiRomagna, via Punta di Ferro 2, Forlì

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