La pallacanestro a Trento perde il proprio papà Gianni Brusinelli. Gianni Brusinelli, 72 anni, è stato per quarant’anni presidente del Dolomiti Sport BC Trento e nel 1995 insieme a Marco Angelini, allora Presidente della Pall. Villazzano, ha fondato l’Aquila Basket Trento. Bastano questi due dati per comprendere il ruolo che ha avuto “il Brusi” nella diffusione del basket a Trento e in provincia.

Gianni Brusinelli era un uomo che viveva lo sport con grandissima passione: non aveva mai giocato a pallacanestro, ma era diventato Presidente del Dolomiti Sport BC per portare avanti la società fondata da un suo caro amico. Suo padre era stato dirigente nel calcio, e quindi per Gianni Brusinelli era stato naturale dedicarsi con impegno nella gestione di una società sportiva. Gianni incarnava uno dei valori tipici di chi abita la nostra terra: non era un uomo di tante parole, ma sapeva parlare con i fatti. E Gianni ha saputo parlare con i fatti non soltanto nel Dolomiti Sport e in Aquila Basket, ma anche presso la Federazione, dove è stato per tantissimi anni Consigliere del Comitato Regionale della F.I.P. e anche vicepresidente: in Federazione ha sempre lavorato con grande impegno cercando di sviluppare l’intero movimento cestistico nella nostra Regione. In ogni contesto sapeva parlare con franchezza e cercava di rendere le cose semplici e chiare per poter trovare la strada migliore per far crescere lo sport che amava.

Ha sempre seguito con grande passione l’attività di settore giovanile e del minibasket a cui ha destinato gran parte delle proprie energie: la maggior parte di quelli che ora lavorano in Aquila Basket Trento o in altre società di Trento hanno mosso i primi passi nella palestra di via Fogazzaro con il Dolomiti Sport, dove hanno avuto la fortuna di incontrare il Presidente Brusinelli. Un presidente che lasciava spazio ai suoi collaboratori e ai suoi allenatori, che sapeva fidarsi: certo, era lui a decidere le linee guida, i valori, i principi, le norme di comportamento della società. Ma poi lasciava che tutti avessero la possibilità e gli spazi per esprimersi. Ma quei valori erano saldi, condivisi, un riferimento costante, che chiarivano fin da subito entro quali limiti ci si poteva muovere. E quindi il dialogo con cui lui risultava sempre semplice e chiaro. In tanti anni da dirigente ha saputo costruire rapporti personali con tanti, che vedevano in lui un “uomo saggio” con cui condividere ogni tipo di riflessione concernente la pallacanestro.

Ora Gianni non c’è più, ma rimane il suo esempio. Ed è un esempio che per tutti coloro che lo hanno conosciuto rimarrà per sempre presente e ben visibile come una delle tante montagne del Trentino su cui amava andare a camminare o a sciare. Gianni è stato per tanti un maestro, un maestro semplice ma efficace.

E se a Trento tanti, in tutti questi anni, si sono divertiti con la palla a spicchi, lo devono un po’ a Gianni Brusinelli.

Grazie Gianni.

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