Ci sono giornate in cui la sconfitta è qualcosa che si può accettare, semplicemente perché l'avversario è stato più bravo. Nello spogliatoio della Dolomiti Energia è un po' questa l'aria che si respira, dopo il 90-80 rimediato sul parquet del Taliercio contro Venezia. Anche se senza quei primi sette, sciagurati minuti, forse ci sarebbe stata una partita diversa da raccontare.  

MAURIZIO BUSCAGLIA (Coach Dolomiti Energia Trentino): “Il nostro impatto gara non è certo stato dei migliori, perché non abbiamo eseguito bene le cose che in partite di questo livello sono essenziali: penso soprattutto alla difesa. Se poi guardiamo i numeri degli altri tre quarti si nota che c'è stato equilibrio, che ce la siamo giocata. Tanto che in un paio di situazioni siamo anche arrivati a meno sei. Ecco, su come poi ci siamo espressi in quei momenti, dobbiamo aprire una parentesi: avremmo potuto giocare meglio la palla, avremmo dovuto catturare quei rimbalzi in difesa che invece abbiamo concesso. Tutto questo però è secondario rispetto alla grande prestazione di Venezia, che di fatto ha sempre tenuto la partita in mano. Complimenti a loro, nell'arco dei quaranta minuti hanno sicuramente meritato. Il mancato impiego di Pascolo? In un'ottica di recupero del giocatore, speriamo già dalla prossima settimana, sarebbe stato contro logica prendere dei rischi, soprattutto alla luce del momento della stagione che sta arrivando”.

MARCO SPANGHERO (play Dolomiti Energia): “Dopo un inizio che loro hanno dominato dal punto di vista atletico, giocando più di squadra e cercandoci maggiormente siamo entrati in partita. Ne è nata una gara in cui siamo sempre stati lì lì per rientrare, ma ci è sempre mancato il canestro decisivo per arrivare a contatto. Due volte siamo tornati a meno sei ma poi non siamo riusciti a tirare fuori il qualcosa in più che sarebbe servito: non so cosa, forse la cattiveria, forse le gambe, non saprei”.

Venezia, inizio travolgente: alla Dolomiti Energia non bastano Mitchell e Owens, è 90-80
Pascolo verso il recupero dalla botta alla coscia