E' un Michael Umeh sereno e già calato appieno nella preparazione alla prossima impegnativa gara di domenica alle 18.15 al PalaDozza, contro la capolista Biancoblù Basket Bologna quello che in questi giorni al PalaTrento sta lavorando con i compagni dopo la bella vittoria – la prima al PalaTrento nei campionati professionistici – di sabato scorso contro l'Aget Imola.

Una gara intensa e vibrante, per metà dominata dai bianconeri, ripresa dai romagnoli e ottenuta con grinta, determinazione e generosità dai ragazzi di coach Buscaglia. Una vittoria che ha il marchio del texano di origini nigeriane, capace di numeri impressionanti: 38 punti con 8/9 da due, 4/7 da tre, 10/12 ai liberi con 8 rimbalzi e 1 assist e 51 di valutazione.

Michael, la prestazione di sabato è stata la tua migliore in carriera?Credo di si. Per i numeri e i punti senz'altro. Come qualità di gioco e prestazione al servizio della squadra, si può sempre fare bene e meglio. L'infortunio a inizio stagione non mi ha aiutato a iniziare come avrei voluto. Ma sono molto soddisfatto della gara contro l'Aget, sia per la prestazione personale sia di come la squadra si è comportata ed è riuscita a esprimersi, anche nel finale, quando abbiamo dimostrato di volere a tutti i costi la vittoria.

In appena 24 ore la tua schiacciata nell'ultimo minuto contro Imola ha fatto segnare 1300 visite sul canale Youtube.Si qualcuno me lo ha detto. Ma non sono stato io a rivederlo per 1300 volte (sorride).

Sei alla prima esperienza in Italia, dopo quelle in Spagna e Germania. Che differenze hai notato tra le tre leghe europee.In Spagna, il primo campionato che ho disputato lasciato gli Usa, c'è molta attenzione alla tattica e il coach vuole avere il controllo totale su tutto, su qualsiasi aspetto. In Germania è un po' diverso, a causa della presenza di tantissimi stranieri. Si punta di più sulle individualità. Il basket italiano è quello che mi piace di più e in cui sempre ho desiderato giocare in quanto si presta meglio alle mie caratteristiche e predilige delle situazione di gioco che mi piacciono e in cui mi trovo bene. Sono contento e spero di potermi esprimere sempre meglio.

Sinceramente. Al tuo arrivo a Trento, ti aspettavi una società così organizzata?No, assolutamente. Sono rimasto piacevolmente sorpreso. Non credevo di trovare questo livello di professionalità. A partire dal Gm Salvatore Trainotti, al presidente Longhi, a tutto lo staff tecnico e medico. E' la società migliore rispetto a tutte le squadre che ho conosciuto in Europa.

E la squadra?Siamo un bel gruppo, un giusto mix. Non vogliamo porci limiti ma ogni allenamento e ogni partita andiamo sul parquet tutti per dare il massimo delle nostre possibilità. Ogni singola partita è difficile e allo stesso tempo differente perché le squadre che andiamo ad affrontare sono diverse per sistema di gioco e caratteristiche. Noi crediamo nel nostro lavoro e nei nostri mezzi e vogliamo giocarcela con chiunque ovunque.

Anche a Bologna?Certo. Sarà difficile, e lo sappiamo bene. Bologna è una grande squadra e anche l'ambiente è molto caldo. Noi però dobbiamo provare sempre a fare quello per cui ci alleniamo e lavoriamo ogni giorno. Dovremo essere più concentrati e attenti e in questa settimana prepareremo la gara nel migliore dei modi, come sempre facciamo. Poi il campo darà il suo verdetto, ma noi dobbiamo scendere sempre in campo per giocare.

Quest'anno a Trento: un trampolino per altre platee o credi di poter crescere qui in bianconero.Ho un anno di contratto e non mi piace pensare troppo al futuro. Voglio concentrarmi al massimo guardando ogni singola partita cercando di dare il meglio di me per questi colori, per lavorare e mettermi al servizio del coach e dei compagni. Tutti stiamo lavorando per dare il meglio per questa società.

E la città? Come procede il tuo ambientamento a Trento?Bene! La gente è cordiale, la città carina e tranquilla. E anche in squadra mi sono integrato con tutti. Ho trovato un ottimo ambiente per lavorare e sono contento.Spero in un PalaTrento sempre più pieno e caloroso, che la gente si avvicini alla squadra e ci stia vicino.

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